La storia del pesce che ci bagna il naso

Non c’è un modo diverso per dirlo. Il labride dalla striscia blu è meglio dell’homo sapiens. Non solo ha di che insegnare in merito alla gestione del business, e all’efficacia del marketing, ma sa anche gestire meglio di noi i diritti, in una struttura sociale basata interamente sulla meritocrazia.

Venire a conoscenza dell’organizzazione del lavoro nelle famiglie di labridi mi ha sconvolto. Ho faticato a trovare la presenza di spirito per scrivere questo articolo e sarò per sempre grato a Wild Sri Lanka e al National Geographic, per avermi messo di fronte a un tale modello di efficienza e modernità.

Taylor, Ford e Keynes: avete fatto un bel lavoro. Belle idee. Ma scansateve.

Prima di tutto, la famiglia di labridi dalle strisce blu è da considerare una impresa a tutti gli effetti. Un po’ casa e bottega. Un po’ come i vecchi laboratori di sartoria o le trattorie di una volta.

Lavora tutta la famiglia e ciascuno ha un ruolo.

Foto del labride
L’aspetto del boss

C’è il capo, che è l’unico maschio, e ci sono tutte le operaie, che sono il suo harem. Sotto la supervisione del boss, le femmine di famiglia sono organizzate gerarchicamente: le più forti hanno più potere e coordinano il lavoro delle altre.

Dato che madre natura non ha pregiudizi, la famiglia di labridi è fatta in questo modo per massimizzare l’efficienza nella fecondazione, e non c’è nessun messaggio intrinseco. Tutt’altro: anzi, seguitemi ancora un poco.

Infatti ciò che tiene unita la famiglia di labridi è il lavoro. Per le femmine non si tratta solo di deporre le uova e altre menate legate alla trasmissione ai posteri del codice genetico.

È il lavoro.

E il lavoro è uguale per tutti.

foto del pesce damigella
Ph. credit Gary Bell

I labridi hanno una operosa impresa di pulizie. I cui clienti sono tutti gli altri pesci della barriera corallina. I labridi rimuovono sporcizia e tessuti morti dalla bocca, dagli occhi, dalla muta delle squame.

Ad esempio il pesce damigella rosicchia e sputa coralli e alghe, che non mangia, e coltiva in giardino le pianticelle che più le piacciono. Le restano quindi incastrati tra i denti dei residui fastidiosi che solo un agile e guizzante labride può raggiungere e spazzar via. In cambio, la famigliola operosa di pesci spazzino (si chiamano anche così) viene pagata con il diritto di nutrirsi degli scarti altrui. E con questi, prosperare.

Pazzesco, vero?

Come in ogni bottega occorre che il lavoro sia fatto bene, o i clienti troveranno qualcun altro che ci mette più impegno. Inoltre serve una squadra efficiente: e qui la gerarchia aiuta… che tanto il boss quanto il vicepresidente, la regina dell’harem, non lesinano rimbrotti e colpi di coda agli operai più pigri.

Tuttavia anche il miglior lavoro del mondo è inutile, se nessuno lo vede. Quando è arrivato il momento di studiare il marketing, il labride ha svettato di genio: sulla promozione, il labride batte se stesso.

Tra gender equity e marketing aggressivo: il business model dei labridi

Tutto il lavoro di pulizia si basa su rapidi guizzi e torsioni, acrobazie nell’acqua trasparente e tiepida dei mari tropicali. Quindi il labride si annuncia. Si mette in mostra, pronto al servizio, con una danza. Movimenti coordinati di tutti i membri della famiglia. Velocissimi guizzi e attorcigliamenti quasi impossibili del corpo, da aver paura che ‘sti pescetti si spezzino la schiena, lì a ballare per attirare clienti.

I pesci che hanno bisogno dei loro servizi vedono il luccichio della pelle argentata e si dirigono verso la bottega, dove l’intera famiglia si presta immediatamente al servizio. Veloci, efficienti, sempre pronti.

Foto di due labridi e di un altro pesce

Già questo basterebbe a seppellire ogni studio sull’organizzazione del lavoro. Ma al labride dalla striscia blu non basta: quasi volesse umiliarci fino in fondo, attua una forma di parità dei sessi che noi ce la scordiamo.

Strano argomento, riferendoci a una struttura sociale con un patriarca e un branco di concubine sottomesse. Eppure… Il labride mette maschi e femmine sullo stesso piano: pari opportunità per tutti.

Se il capobranco muore, la femmina sua vice prende il comando. Pagando un piccolo prezzo d’accesso. Per sedersi sulla poltrona del capo, diventa un maschio. Già… il labride cambia sesso!

Non è perfetto, ma è già qualcosa. In fondo è sempre un pesce. Le mie parole zuppe di entusiasmo non vi distraggano dal fatto che parliamo di un essere di 12 centimetri con un cervello che pesa, sì e no, 0,20 grammi. Però il labride si impegna, fa la sua parte in un mondo ingiusto e offre pari opportunità alle femmine del branco.

È molto meglio di molte società di cosiddetti esseri umani. Molto meglio di certi settori dove la professionalità femminile ha bisogno del doppio dell’impegno e del triplo degli anni per raggiungere la parità salariale dei maschi con pari competenze. Sempre che sia consentito. E non è così ovunque.

Il World Economic Forum ha studiato i progressi che stiamo facendo verso la parità di trattamento.

Logo del World economic forum
https://www.weforum.org/

Se consideriamo i 4 fattori chiave di Partecipazione e opportunità economica, Coinvolgimento politico, Salute e sopravvivenza, Livello di istruzione, nessuno di noi, nell’arco della vita, vedrà realizzarsi la totale ed effettiva equità di genere.

https://www.weforum.org/reports/gender-gap-2020-report-100-years-pay-equality

Se poi qualcuno fosse così sciagurato da nascere in Estremo Oriente, Africa o Medio Oriente, all’attuale ritmo di evoluzione dei parametri dovrà aspettare almeno altre due generazioni.

Inutile illudersi di essere la specie dominante, quando nella corsa verso la parità di trattamento professionale ci facciamo bagnare il naso (Ah! Sarcasmo!) da un pescetto tropicale .

Certo, il labride chiede alla femmina di scegliere tra il proprio genere e la posizione lavorativa. E ci sono motivi biologici per questa scelta. Vogliamo davvero raccontarci che riusciamo a spedire una donna in orbita nello spazio per 199 giorni, ma non ce la facciamo a darle le stesse opportunità di lavoro e carriera di un uomo?

Foto di Samantha Cristoforetti
Ph. By ESA Events – Samantha Cristoforetti

Il labride almeno ci prova. Ci prova da pesce.

Se vuoi provare, da homo sapiens, a far meglio del labride, dai un occhio al World Economic Forum, MIND THE 100 YEAR GAP

AC. Origine Animale, 30 Novembre 2020

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