La superbia del leopardo cingalese

Anche questa settimana parliamo di Sri Lanka. Una terra che sicuramente merita una visita in presenza: le lezioni on-line proprio non bastano e mi lasciano con una voglia di averne di più, respirarne di più, vederne ancora.

L’attenzione del vostro naturalista filosofeggiante questa settimana viene guidata dall’ottimo Wild Sri Lanka, prodotto eccellente di National Geographic. Il mio occhio analitico si posa sul re incontrastato dell’isola: il leopardo.

Foto del leopardo cingalese
Ph. Robin Bos

Percepisco, prima ancora della pubblicazione, il disappunto dei fan di questo angolo di riflessioni e natura:

Ma come? Nemmeno un insetto misterioso? Nemmeno un topo volante? Ci vieni a parlare di un banalissimo leopardo?

Statemi dietro, cari appassionati: il leopardo è una guida d’eccellenza verso la superbia del regno animale. E anche di quella bipede, da homo sapiens quarantenibus.

Il leopardo è il re dello Sri Lanka. Perché è forte, è grosso, è un predatore apex letale (Ref. Lethal Apex predator). Si arrampica sugli alberi con una facilità incredibile e può trascinare le carcasse delle prede, anche fino a cinque volte il suo peso.

Ma soprattutto perché è figo! Guarda in questa foto e dimmi se non è lui, il re.

Foto del leopardo cingalese
Ph. NINXIVI

Come ogni re, ha alle spalle una storia tormentata, con un viaggio, delle sfide, un’avventura.

Lo Sri Lanka oggi è un’isola, ma una volta c’era una sottile striscia di terra a collegarlo all’India. Su quella striscia hanno migrato un tot di animali, attratti da un ecosistema unico e ricco di cibo.

L’elefante è passato di lì, ha fatto il viaggio assieme al leopardo.

La tigre no. Non si sa il perché.

Se la tigre indiana avesse fatto la migrazione oggi sarebbe lei la regina dell’isola. Più grande, più forte e predatore talmente apex che una sberla della tigre fa girare il leopardo più di un monsone. Infatti qui la tigre viene menzionata. Il leopardo, no.

Foto della tigre indiana
Ph Mike Marrah

Ma la tigre è rimasta dov’era e quindi sull’isola il leopardo è sovrano. E tutti gli animali lo temono.

Tranne l’elefante. L’elefante se ne fotte di tutti. E il leopardo lo rispetta: un po’ perché hanno fatto il viaggio insieme e sono diventati amici, un po’ perché conviene non dirgli nulla, all’elefante, stare buoni buoni e sorridere sempre.

Ph Wonker

A parte i pachidermi, dunque, tutti gli animali temono il leopardo e sono prede. Cibo. Snack. Pic-nic deambulanti.

Non fosse che si organizzano. ‘Sti maledetti sudditi insubordinati hanno allestito una catena di allarmi che avvisa tutta la popolazione erbivora che il re sta arrivando. La catena parte dagli entelli, piccoli primati bianchi con la faccia strafottente che stanno sui rami più leggeri degli alberi. Quei rami, per intenderci, che non reggerebbero il peso del leopardo.

Foto di entelli
Ph. Vijykhaitan

Dall’alto della vedetta individuano il manto inconfondibile del sovrano e iniziano a gridare: a nastro seguono i cervi maculati, i pavoni e tutte le vittime del terribile re dell’isola.

L’INUTILITÀ DELLA CORONA

Certo, pensa il leopardo, che nella stagione buona si possono permettere questi affronti, ma presto verrà la siccità e le pozze d’acqua dolce saranno poche e piccole: tutti i miei sudditi dovranno andare lì a bere e allora… AH! Se capiranno chi è il re!

Però intanto si deve mangiare e il leopardo si procura una carcassa di cinghiale. Cibo, finalmente. Un banchetto come si confà a un sovrano!

Il leopardo trascina la sua preda in un posto sicuro, a volte se la porta sugli alberi, dove pasteggia indisturbato, altre volte nasconde il cibo nella vegetazione e lo raziona per tempi migliori.

Accade che un altro animale ha problemi simili a quelli del re. Il coccodrillo esce dall’acqua per una passeggiata di salute. Se capita di fiutare la carcassa del cinghiale ne fa due morsi, lasciando lì giusto la pelle e un bigliettino con scritto manca di sale.

Ci saranno ripercussioni? Una rappresaglia terribile?

No, non succederà nulla. Nemmeno mentre il coccodrillo si pappa il cinghiale sotto gli occhi sgranati del sovrano.

Perché il leopardo è il re di tutta l’isola. Tranne gli elefanti e… i coccodrilli. Già… Avete mai provato a mordere un coccodrillo vivo? Ecco, meglio così. Nemmeno il leopardo ci ha mai provato.

Foto di un coccodrillo
Ph. Hari K Patibanda

Però finalmente arriva la stagione secca! I Grandi laghi cingalesi diventano piccole pozze in cui convergono tutti gli animali. Perché senz’acqua si muore.

E lo sanno tutti. Ci sono volatili, bufali, cervi. Perfino i coccodrilli, che non si curano nemmeno di attaccare gli animali del cielo e della terra, quando tutti i pesci che prima occupavano diversi ettari di lago e palude sono concentrati in una pozzanghera. Ai coccodrilli basta aprire e chiudere la bocca e assieme all’acqua si ritrovano apparecchiato un sashimi freschissimo.

Un banchetto per il leopardo, no? Tutti lì. Sfiancati dal caldo e indifesi. Alla mercè del loro unico, legittimo re.

Solo che fa un caldo porco, mannaggia al monsone che non c’è ancora! E il re ha bisogno di bere. Senz’acqua, pure il leopardo muore. Quindi bando all’orgoglio e alle formalità, e il possente felino si accuccia nel fango a bere.

La stessa pozza melmosa da cui dipende la vita di tutti gli altri animali.

Solo che lui è il re! Il re perché la tigre non c’aveva voglia. Il re di tutti gli animali dell’isola, tranne il coccodrillo e l’elefante. Il re anche se i sudditi gli tengono testa, con un po’ di astuzia e collaborazione. Il re anche se deve piegarsi come tutti a bere nel fango, per non morire.

Foto leopardo cingalese
Ph. S9-4pr

Alla fine anche il leopardo è un animale come tutti gli altri, che si ingegna per sopravvivere come può. Il titolo di re nemmeno lo ha chiesto, glielo hanno appioppato gli uomini: ma che ne sanno quelli?

Lui, anzi, secondo me, si considera un proletario. Uno che fa un lavoro duro per mangiare e dar da mangiare ai piccoli. Uno come le scimmie e gli albatros e gli elefanti e i coccodrilli, per intenderci.

AC. Origine Animale, 7 dicembre 2020

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